Secondo una nuova ricerca, ondate di caldo marino sempre più frequenti stanno sopprimendo la riproduzione dei ricci di mare a temperature ben al di sotto dei livelli letali. Ciò significa che i crolli demografici potrebbero verificarsi più spesso di quanto previsto dai biologi, con implicazioni significative per il delicato equilibrio degli ecosistemi delle foreste di alghe lungo la costa del Pacifico. I risultati mettono in discussione l’ipotesi di lunga data secondo cui le morie dei ricci legate al calore avvengono solo a temperature estreme.
Il legame inaspettato tra il riscaldamento delle acque e il fallimento riproduttivo
Per decenni, i biologi marini hanno osservato le fluttuazioni delle popolazioni di ricci di mare a seguito delle ondate di caldo marino, ma gli esatti meccanismi che guidano questi cicli sono rimasti poco chiari. Mentre il caldo estremo uccide larve e adulti, il nuovo studio rivela che anche un riscaldamento moderato – intorno ai 18°C (64°F) – può arrestare la produzione di uova nelle femmine adulte dei ricci. Questa soppressione riproduttiva avviene prima che i tassi di mortalità aumentino, il che significa che un calo dei giovani monelli può precedere la morte diffusa.
La ricerca, guidata da Daniel Okamoto dell’Università della California, Berkeley, ha analizzato 30 anni di dati sulla temperatura costiera e sulla popolazione dei ricci, combinati con esperimenti di laboratorio. I risultati dimostrano che temperature elevate e prolungate, anche al di sotto delle soglie letali, bloccano efficacemente la produzione di uova sia nelle specie di riccio di mare rosso che in quello viola.
Perché è importante: l’ecosistema della foresta di alghe a rischio
I ricci di mare svolgono un ruolo fondamentale negli ecosistemi delle foreste di alghe. Negli anni del boom, possono decimare le foreste di alghe, trasformando vivaci habitat sottomarini in paesaggi aridi. Questo pascolo eccessivo affama altre specie marine che dipendono dalle alghe per la sopravvivenza. Le nuove scoperte suggeriscono che la soppressione riproduttiva dovuta al riscaldamento delle acque potrebbe esacerbare questi cicli, portando a un declino più frequente e grave delle foreste di alghe.
Lo studio evidenzia un modello regionale: nel sud della California, le ondate di calore sono correlate alla scomparsa delle scorte di larve, mentre nel nord della California, l’aumento del numero di larve provenienti da acque più calde contribuisce al pascolo eccessivo. Ciò sottolinea la complessa interazione tra temperatura, riproduzione e salute dell’ecosistema.
Il mistero della dispersione delle larve e delle oscillazioni della popolazione
Una delle maggiori sfide nello studio delle popolazioni di ricci di mare è monitorare i loro stadi larvali. Le larve di riccio si disperdono nell’oceano aperto per settimane o mesi, nutrendosi di fitoplancton prima di stabilirsi nuovamente sulle barriere coralline. Gli scienziati non hanno ancora una chiara comprensione di dove vadano queste larve e del motivo per cui i modelli di popolazione variano in modo così drammatico.
Il momento critico delle ondate di calore
Anche la tempistica delle ondate di caldo marino è cruciale. Il riscaldamento estivo ha un impatto minore rispetto agli eventi di calore prolungati che si estendono fino all’autunno e all’inizio dell’inverno (settembre-dicembre), quando le femmine adulte dovrebbero produrre attivamente le uova. Ciò suggerisce che lo stress termico prolungato durante i periodi riproduttivi critici ha l’effetto più significativo sulle dinamiche della popolazione.
Implicazioni per la conservazione e la gestione
Comprendere il legame tra il riscaldamento delle acque e il fallimento riproduttivo ha importanti implicazioni per la conservazione e la gestione della pesca. Riconoscendo che i crolli demografici possono verificarsi prima della mortalità di massa, i biologi e i raccoglitori possono anticipare e rispondere meglio ai cambiamenti dell’ecosistema.
I risultati dello studio suggeriscono anche che la soppressione riproduttiva potrebbe essere un fenomeno diffuso in altre specie marine, tra cui l’abalone, i coralli, le ostriche e i mitili. Sono necessarie ulteriori ricerche per valutare la vulnerabilità di questi organismi allo stress termico subletale.
In conclusione, questa ricerca dimostra che le ondate di calore marino stanno interrompendo la riproduzione dei ricci di mare a temperature più basse di quanto si credesse in precedenza, minacciando la stabilità degli ecosistemi delle foreste di alghe. I risultati sottolineano l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e mitigare il suo impatto sulla vita marina





































